Quale decisione prendere sul trattamento di fine rapporto dopo aver ricevuto le informazioni e la documentazione necessarie (la cosiddetta informativa) da parte del datore di lavoro?
Per i dipendenti del settore privato il termine è fissato al 30 giugno di quest’anno ma dovendo compiere una scelta cruciale per il proprio futuro non c’è tempo da perdere: l’obiettivo della disciplina sulla previdenza complementare è di permettere la costruzione di una seconda pensione, ossia di una rendita integrativa alla pensione di base che in futuro sarà meno della metà dell’ultimo stipendio, destinando il Tfr maturando a fondi chiusi o aperti (va ribadito che quello maturato fino al 2006 rimane in azienda).
In alternativa è data la possibilità di lasciare le cose come stanno, tenendo il Tfr in azienda se questa conta fino a 49 dipendenti, se invece l’impresa per cui si lavora ha almeno (o più) 50 dipendenti verrà destinato al Fondo dello Stato gestito dall’Inps. Per il dipendente non cambia nulla. Il Tfr è il 6,91% della retribuzione annua lorda dei dipendenti delle aziende private.
Come scegliere
Il modo più semplice e certo per evitare equivoci è di comunicare la propria decisione con una dichiarazione scritta indirizzata al proprio datore di lavoro, manifestando la volontà di destinare il Tfr futuro a forme di previdenza complementare oppure, in caso contrario, di lasciarlo in azienda. Tuttavia la forma scritta non è libera: le aziende che hanno cominciato a consegnare ai propri dipendenti i modelli per la scelta sulla destinazione del Tfr, ricevendoli talvolta indietro già compilati, dovranno ricominciare tutto l’iter daccapo per effetto del decreto interministeriale (Lavoro ed Economia) di attuazione dell’articolo 1, comma 765 della Legge Finanziaria 2007 (la 296/06).
Questo provvedimento, infatti, riporta in allegato i moduli che le aziende dovranno consegnare ai propri dipendenti, escludendo l’utilizzo di qualsiasi altra documentazione “fai da te”. Di conseguenza i moduli già consegnati andranno cestinati non avendo alcun valore per esprimere la decisione, mentre l’unico modello da utilizzare sarà quello che sarà allegato al provvedimento in corso di pubblicazione sulla «Gazzetta Ufficiale».
Una volta consegnato al dipendente, nel caso scegliesse espressamente il destino del Tfr a fondi pensione, dovrà compilarlo e riconsegnarlo al datore di lavoro allegando anche il modulo di iscrizione al Fondo pensione: pertanto, l’adesione alla previdenza complementare dovrà essere contestuale alla manifestazione espressa di volontà sul trattamento di fine rapporto. Occorre però valutare con accortezza in quanto una volta stabilito di destinare il Tfr a un fondo pensione la scelta è irrevocabile; mentre l’opzione a favore dell’azienda può essere revocata in qualsiasi momento.